SPLIT PAYMENT IN VIGORE FINO AL 2023

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Pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale Europea dello scorso 24 luglio, la proroga per l’applicazione dello Split Payment, sulla cessione di beni e prestazioni di servizi verso la Pubblica Amministrazione, fino al 30 giugno 2023.

La Commissione Europea ha infatti approvato la proposta che l’Italia ha presentato, per prolungare il periodo di utilizzo del sistema dello Split Payment , per tutte le operazioni di cessione di beni e prestazione di servizi verso la PA e le altre società ed enti, secondo quanto previsto dall’articolo 17-ter del DPR 633/72.

Il sistema di Split Payment, o scissione dei pagamenti,  è stato messo in campo per evitare la cosiddetta “evasione da riscossione”, in quanto non è più il fornitore a versare l’iva calcolata in fattura, ma il cliente.

Tale sistema, in Italia è applicato dal 2015 attraverso Legge di Stabilità  190/2014 , che ne ha previsto la sua adozione solo nei confronti di  determinati soggetti appartenenti alla PA ed altri enti e società, individuate dal Ministero dell’ Economia attraverso appositi elenchi, al fine di garantirne certezza giuridica.

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Chi sono i soggetti coinvolti nel sistema di Split Payment?

I soggetti individuati dal MEF sottoposti al sistema della scissione di pagamenti sono:

  • società controllate dal Consiglio dei Ministri e dai Ministeri
  • enti e società controllate dalle amministrazioni centrali
  • enti e società controllate dalle amministrazioni locali
  • enti e società controllate da enti nazionali di previdenza
  • enti, fondazioni e società partecipate almeno al 70% da amministrazioni pubbliche
  • società quotate inserite nel FTSE MIB della borsa italiana

Elenco completo e aggiornato delle PA ed altri enti e società soggetti a split payment, a questo link 

Come viene gestito lo split payment in fattura?

Il meccanismo di split payment, viene applicato nella redazione delle fatture emesse per qualunque cessione di bene o prestazione di servizi  nei confronti dei soggetti riconosciuti negli elenchi del MEF.
Quando deve essere emessa una fattura verso uno dei soggetti sopra elencati,  l’imposta andrà comunque calcolata, ma deve essere indicato che tale imposta è soggetta a split payment con riferimento all’all’art. 17-ter del D.P.R. 633/7, ed il totale da pagare del documento sarà pari al totale documento meno il totale dell’ imposta.

Il fornitore, non sarà tenuto così al pagamento dell’imposta applicata, poiché  di competenza della PA o società acquirente riconosciuta.

La fattura però, dovrà essere comunque registrata nel registro delle fatture emesse secondo le regole generali di cui agli articoli 23 e 24 del D.P.R. 633/72, avendo però cura di non computare l’Iva nelle liquidazioni periodiche.

Come fare una fattura elettronica a PA in split payment con Company015

Cosa succede se non viene  esposta la dicitura di split payment in fattura?

Se viene emessa una fattura a Pubblica Amministrazione con le regole dello split payment, ma senza la dicitura imposta per legge, l’azienda fornitore del bene o servizio che ha emesso fattura, sarà soggetta a sanzione , che va da un minimo di 1000 euro  ad massimo di 8000 euro.


Approfondimenti sull’argomento Split Payment:

Split Payment : come funziona?

Esempio di fattura con split payment?

Regole per emettere fattura a Pubblica Amministrazione senza sbagliare

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